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Descrizione
Poesie di Maria Attanasio. Racconto di Vincenzo Consolo. - in 8° - pp.136 - Cartonata con sovracopertina illustrata - Le feste religiose in Sicilia nelle fotografie di Massimo Siragusa con un racconto inedito di Vincenzo Consolo e le poesie di Maria Attanasio.
In queste foto la terra di Sicilia diventa palcoscenico, teatro e anima della sua gente, dei suoi riti più antichi ed esteriori eppure più veritieri e intimi.
È la storia di un fuoco che è ancora acceso e che si riflette integro nelladorazione, nella sofferenza, nella rassegnazione, nella ribellione e nelleuforia.
Suoni, grida, attese, processioni, suppliche, rivelazioni, travestimenti, misti alla frenesia di una coralità mistica ed estatica, sono un unicum indivisibile eppure perfettamente leggibile, nellintimità della notte, come nella inquietudine dei cappucci, nel ritmo dei passi come nel silenzio della preghiera.La religione, colorata di paganesimo o fedelmente cristiana, oppure ancora logorata e contaminata da enigmi popolari, diventa espressione di un riconoscersi e di un partecipare liberatorio, crisma di un avvenimento sinuoso e coreografico, ripetitivo e assordante, ma mai uguale a se stesso.
In queste foto la terra di Sicilia diventa palcoscenico, teatro e anima della sua gente, dei suoi riti più antichi ed esteriori eppure più veritieri e intimi.
È la storia di un fuoco che è ancora acceso e che si riflette integro nelladorazione, nella sofferenza, nella rassegnazione, nella ribellione e nelleuforia.
Suoni, grida, attese, processioni, suppliche, rivelazioni, travestimenti, misti alla frenesia di una coralità mistica ed estatica, sono un unicum indivisibile eppure perfettamente leggibile, nellintimità della notte, come nella inquietudine dei cappucci, nel ritmo dei passi come nel silenzio della preghiera.La religione, colorata di paganesimo o fedelmente cristiana, oppure ancora logorata e contaminata da enigmi popolari, diventa espressione di un riconoscersi e di un partecipare liberatorio, crisma di un avvenimento sinuoso e coreografico, ripetitivo e assordante, ma mai uguale a se stesso.
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