Tramite la procedura di chargeback, un consumatore può annullare il trasferimento di denaro dal suo conto a quello di un esercente nel caso in cui si riscontrassero dei problemi durante la transizione. Quando si acquista online sugli e-commerce, si effettua una transazione online, e per proteggere i propri diritti, l’acquirente può attivare questo meccanismo, detto chargeback. La banca effettua uno storno, ovvero un rimborso della transazione avvenuta tra l’acquirente e il venditore. Si può agire utilizzando questa procedura quando il titolare della carta di credito realizza di non aver mai effettuato un ordine, quando l’acquirente non riceve il prodotto, se il prodotto è difettoso o la merce è diversa da quella acquistata.
Il consumatore fa richiesta alla propria banca, la quale si metterà in contatto con quella del venditore per bloccare i fondi; avvengono poi delle verifiche riguardo la controversia e in seguito a questa investigazione il venditore può richiedere ulteriori dati o prove, può rimborsare il cliente evitando il chargeback oppure avviare la suddetta procedura. I commercianti hanno la possibilità di accettare o contestare questa richiesta di chargeback; contestando questa procedura, l’esercente dovrà fornire delle prove per dimostrare la validità dell’addebito; esempi di prove sono: comunicazioni con i clienti, politiche di restituzione e/o prove di consegna. Nel caso in cui il chargeback non venisse annullato, il commerciante perderà l’importo che gli è stato contestato insieme a una commissione standard di 15 euro.
Sono coinvolti quindi nel processo il titolare della carta (il cliente), la società emittente e la banca dell’esercente. Inoltre, il consumatore può attivare il chargeback entro 13 mesi dall’acquisto del bene.
Il rimborso, a differenza di quanto descritto, è una restituzione di ciò che è stato speso dall’acquirente da parte del venditore nel caso in cui venga effettuato un reso, se il bene non viene consegnato o se viene restituito.


Sulla nostra piattaforma i rimborsi sotto forma di chargeback sono rari e di solito si aggirano sotto l’1%. Nel caso in cui venga presentato un chargeback, Stripe informerà il commerciante tramite e-mail, fornendo informazioni sulla controversia sulla “Dashbord” del proprio profilo.

 

GESTIRE I CHARGEBACK

1. Per visualizzare le eventuali contestazioni, basta accedere su Stripe con l’email e la password inseriti al momento della registrazione al seguente link.

2. Dopo aver effettuato l'accesso, nella dashboard è necessario andare su “Pagamenti”.

3. Su “Frode e rischio” e poi su "Contestazioni"

4. Qui sarà possibile trovare le contestazioni vinte, perse e in attesa di risposta. Da questa sezione si comunica direttamente con Stripe affinché la piattaforma valuti i casi presentati.